CHI ERA GIORGIO PREVER

Chi era Giorgio Prever ?

 Un artista eclettico e versatile.

Ho voluto pubblicare un blog come se fosse ancora tra noi: Mi piaceva pensare che potesse avere una sua visibilità virtuale, per sentirlo ancora vicino e condividere con altri le sue esperienze artistiche.
Per alcuni spero sia una scoperta , per altri una conoscenza più approfondita.
Alcune tavole di fumetto pubblicate sul blog appartengono al recente libro : Giorgio Prever " La riscoperta dell'ironia "  a cura di Dino Aloi  Ed il Pennino Torino 2014.
Le poesie, scritte a china col pennino,   appartengono, invece, a una lunga serie di lettere che spediva ogni giorno dal titolo  : " I VERSI DEL THE ".

Aggiungo un estratto della mia presentazione al libro pubblicato:

Giorgio Prever negli anni '70
UN RACCONTO LUNGO UN AMORE “
Ho conosciuto il “ Duca “ o “ Giors “ ( soprannomi inventati dagli amici ) in un locale frequentato da giovani “ alternativi “ mentre suonava le percussioni insieme a suonatori di blues . Aveva dita affusolate e delicate che viaggiavano veloci sulle pelli ; anche se non era un musicista professionista possedeva una sensibilità particolare per il suono.
Diceva che aveva imparato ad ascoltare il jazz e che quest'esperienza lo aveva spinto a cercare lo “swing “ nelle sue ricerche espressive.
Un successivo momento di svolta per le sue attività è stato partecipare a momenti artistici a Torino. Erano gli anni '70 e la città era in fermento di attività culturali e movimenti che produrranno notevole risonanza.
In quel periodo scrisse parecchi racconti “ concettuali “ e iniziò la pubblicazione sulla rivista
SGT KIRK “ della striscia “ Alfie il robot “.
Quando si fuggiva in India per trovare luoghi e realtà diverse, sosteneva che anche nei dintorni di Torino si potessero trovare stimoli che diventavano “altri “ per fare arte.
Così i luoghi della sua infanzia, della guerra, da Trana ad Avigliana a Giaveno sono diventati il sottofondo di racconti e poesie.
Si viaggiava spesso. Amava guidare parlare e fotografare. Quando c'era poco tempo si viaggiava verso i suoi dintorni preferiti e ogni volta trovava spunti per foto o racconti .
Le mete preferite erano Spagna, Francia , Inghilterra o Irlanda. In Francia tornava spesso acnhe per fughe brevi e lì faceva raccolta di fumetti , soprattutto Metal Hurlant.
Poi , a casa, rielaborava, scriveva, disegnava.
La sera spesso si discuteva animatamente intorno ai suoi scritti. All'inizio faticavo un pò a entrare in quel suo mondo ironico, ambiguo, surreale. A volte mi stupiva, invece, per l'immediatezza di un pensiero, per la semplicità con cui realizzava una strip ........