Nella
ricorrenza
mi
rimanda lo specchio
un
ventre rustico
da
concavo a convesso
un
color gesso del volto
e
un passero venoso
spesso
esaltato
torbido
violento
affamato
di tropici
Caldo,
umido il fiato
di
improvvisi acquazzoni
bimbo
pesce
volante
sulla
tolda
o
fra le stoppie
d'un
campo
Doppia
indole
pesce
e uccello
a
rimorchio di nave e prati
o
boschi
ove
cogliere
allori
alla
femmina
e
seminare amido tra risaie
strappate
alle colline
Tutto
su due ginocchia
e
piedi
avvezzi
al cammino
un
pò da contadino
di
città
vicino
all'età
dei
pidocchi sull'anima
Spulciatemi
signore!