venerdì 26 febbraio 2016

26-2-94

Nella ricorrenza
mi rimanda lo specchio
un ventre rustico
da concavo a convesso
un color gesso del volto
e un passero venoso
spesso esaltato
torbido
violento
affamato di tropici
Caldo, umido il fiato
di improvvisi acquazzoni
bimbo
pesce volante
sulla tolda
o fra le stoppie
d'un campo
Doppia indole
pesce e uccello
a rimorchio di nave e prati
o boschi
ove cogliere
allori
alla femmina
e seminare amido tra risaie
strappate alle colline
Tutto su due ginocchia
e piedi
avvezzi al cammino
un pò da contadino
di città
vicino
all'età
dei pidocchi sull'anima
Spulciatemi

signore!

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