Ogni
foglia
una
zolla
di
corpo
scoperta
al
seme che accoglie.
Parole
che crescono
o
cresceranno
da
oggi
al
prossimo
anno
del
prossimo albero
a
primavera.
Intanto
che
il verso è in letargo
mi
chino
sul
prato
più
liscio del marmo
a
scolpirlo.
Scintille
di steli
sostengono
i
colpi dei fianchi
con
echi sulle colline
accendono
fuochi
di stoppie
tra
i seni
ove
cala la notte
già
breve
fumante
di nebbia.
Dirada
se
accanto
mi
scende la foglia
a
scoprirla
a
tradurla in parole
e
che sian d'amore.
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