Corteccia
sottile di faggio
grigia
e azzurra di stagno
colato
morbido
come
linfa
sgorga
dal tronco
reciso
di traverso
assaporo
con la lingua
che,
pur sanguinasse,
non
avrebbe che sussurri innamorati
Pelle
che decide
tra tronco e vuoto
d'appartenere
alla vita
scelgo
per
rivestirmi.
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