martedì 28 aprile 2015

Il cecchino e la sua cerimonia


Il sentiero del cecchino è fuori dalla sua cura/non aspetta nessuno alla cerimonia/se non il cambio/non pianta fiori nell’attesa/nè semina erba tra le pietre/lascia bossoli mezzo interrati/a segnalare la sua precisione/non la sua presenza/il suo occhio è sulla teiera/ma il suo orecchio è all’angolo/di quella strada in basso/quando non è sulla teiera/il suo occhio è al cannocchiale/l’orecchio è sul bollore/l’indice al grilletto/puro respiro di fumo/nel momento dello sparo/e se il bersaglio cade/ il polso,che sorregge il manico della tazza,è rilassato/la sua cerimonia è all’alba/prima che inizi il traffico/in basso,all’angolo della strada,/transita la massaia in bicicletta/al passo,il vecchio con la borsa/il cecchino osserva/e non sceglie d’istinto/un morto non vale l’istinto/vale un uomo di meno/qualcuno ne tiene il conto/coi bossoli interrati/qualcun altro incide il calcio con un segno/certuni imbracciano il fucile/ e, prima di mirare,/si concentrano sull’aroma /o sul profumo del tè/il pane si mangia freddo/e non si lasciano briciole per i passeri/il cecchino dorme quand’è buio/se non ha il cannocchiale con l’infrarosso/sennò dorme di giorno/alternandosi a un altro cecchino/quando dorme,il cecchino non sogna/lui dice che non sogna/perché l’incubo del cecchino/ è mancare il bersaglio/e l’incubo lo sveglierebbe/per cui,quand’è desto,/è subito pronto a sparare/i loro comandanti lo sanno/mentre sorseggia il tè/la sua tazza è ferma/e le sue mani sempre calde/anche col gelo/il cuore del cecchino/ è caldo come le mani/e,poiché è stato scelto fra i tiratori,/il tè non lo sorseggia per scaldarsi,/ma per allenarsi a sparare/quando un compagno giunge a dargli il cambio,/lui gliene prepara una tazza/perché deve sparare al suo posto/il cecchino è un simbolo/possiede una vocazione e un’esperienza/è giusto che celebri una funzione/anzi…fondamentale!




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