Piccole
pagode sui tetti
mi
rammentano Kobe
e
la pioggia
il
tuo sacello d'amore
Stinge
il pennino
a
rammentarlo
e
me lo porto alle labbra
Non
è il pennello delle tue lune
che
si affina in bocca
ma
il ciuffo di primavera
ed
il sapore
è
un sakè salato
sul
palato
Lontano
e ammalato
lo
spirito si cura
col
mattino
e
l'ora
che
mi chiama al foglio
è
arrivata con l'estro.
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